Ecco una "riflessione" inviata a Giulio Francese dal presidio di Libera di Assisi, intitolato a Mario Francese, sull'incontro che si è svolto il 30 gennaio scorso nella città di San Francesco.
"Lo scorso venerdì noi del presidio Libera Assisi-Bastia "Mario Francese" ci siamo incontrati per la consueta riunione mensile e ci siamo trovati concordi nell'esprimere il piacere nell'aver fatto la conoscenza tua e della tua famiglia, condividendo con la comunità assisana la nostra scelta di camminare alla ricerca della verità e della giustizia sociale, seguendo le orme di tuo padre, ricordando.
L'incontro del 30 gennaio è stata un'occasione propizia per rinnovare la nostra scelta: ascoltando la storia di tuo padre, raccontata puntualmente da te, siamo entrati dentro all'esistenza di un uomo che ha deciso di non limitarsi alla scorza degli eventi.
Mario Francese ha deciso di essere spettatore attento ma anche attore attivo di una realtà della quale ha raccontato lo spettacolo al quale assisteva quotidianamente, con un silenzio di osservazione partecipe, del quale si ricordava scrupolosamente ogni personaggio, ogni scena. Come deve fare ogni operatore dell'informazione. E stiamo parlando dello "spettacolo" della mafia, vissuta per strada, ma che non si ferma solo lì; registi scrupolosi cambiano scenografie abilmente, registi che Mario Francese ha individuato e chiamato per nome, intuendo i cambi di scena, e raccontando in anticipo la storia di cui spesso è difficile ricomporre narrativamente la trama.
Racconti scomodi, pagati con la vita, e che, come ci hai raccontato, hanno caratterizzato la vita anche di tuo fratello, anche lui vittima delle scelte della mafia, che ha cercato con forza di contribuire nella costruzione della verità sulla storia di tuo padre.
Ed entrare nella storia della tua famiglia con le tue parole, vive, reali, ci ha ricordato quanto è importante fare memoria, alimentare le nostre azioni con l'energia pulita delle scelte di tuo padre e di tuo fratello.
Sentire questo racconto nella sala della Conciliazione del Comune di Assisi, in un evento pubblico, è stato importante per la Città, che ha bisogno di aprire gli occhi, di voler essere una Città di pace autentica, non turistica, non solo per gli altri, ma anche per chi la vive ogni giorno, la vede cambiare e vuole capire chi sono i registi e le intenzioni di questo cambiamento, per non ritrovarsi in uno spettacolo tragico in cui oltre che essere spettatori siamo pur sempre attori. E di questo abbiamo bisogno tutti di essere consapevoli, di quanto le nostre azioni sono importanti e di come possiamo contribuire ad influenzare la storia che viviamo ogni giorno, innanzitutto con lo strumento dell'informazione che significa diffusione di conoscenza e di sapere, coinvolgimento comunitario sui temi che riguardano tutti, capacità di spingere all'impegno.
Grazie per aver condiviso con noi e la nostra comunità il vissuto e il presente della famiglia Francese, speriamo di vederci presto e di continuare questo cammino insieme".
Il presidio Libera Assisi-Bastia "Mario Francese".