Il 21 Marzo, giornata in memoria delle vittime di mafia, si è svolto nell’auditorium del Liceo Classico-Scientifico di Piazza Armerina, un incontro particolarmente interessante con Giulio Francese, figlio del giornalista Mario Francese, ucciso in un agguato mafioso la sera del 26 gennaio 1979.
La Preside ha introdotto i lavori, presentando l’ospite e le iniziative della Scuola sul tema della legalità. Poi, il giornalista, dopo una breve riflessione, ha lasciato spazio alle immagini, per raccontare la figura del padre, la sua umanità e il suo operato da giornalista impegnato.
Francese, nel suo intervento, ha affermato che Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Rocco Chinnici, Mario Francese sono “energia pulita da cui attingere”, uomini che hanno lottato contro la realtà mafiosa con coerenza, dignità e rispetto del loro lavoro. Il giornalista Mario Francese ha sempre lavorato con massimo zelo, scrivendo nei suoi articoli tutto quello che scopriva sui loschi affari della mafia nella valle del Belice, sugli enormi interessi economici che gravitavano intorno alla costruzione della diga Garcia, fra Trapani ed Agrigento, sul nuovo orientamento mafioso, indirizzato ai grandi appalti e al traffico di droga. Per questo motivo la cupola di cosa nostra decise di eliminarlo e affidò il compito a Leoluca Bagarella.
Grazie alle indagini portate avanti da Giuseppe Francese, fratello di Giulio, che ha fornito delle importanti prove alla magistratura, il giornalista Mario, dopo oltre un ventennio ha avuto giustizia.
Nel 2002, dopo la sentenza del processo, Giuseppe si è tolto la vita. Forse ha ritenuto che la sua missione, quella di ricercare prove e riscontri per ottenere la condanna per mandanti ed esecutori del delitto del padre, fosse arrivata alla fine.
Adesso Giulio Francese, volendo trasmettere l’eredità lasciata dal padre, incontra i giovani e rivolge un messaggio alle nuove generazioni. “ A voi giovani il compito di seguire l’esempio di quegli uomini che si sono impegnati in prima persona, mettendo a repentaglio la loro vita. Che ciascuno di voi possa, nel proprio agire, ricordare questi esempi di legalità. E’ questa l’energia pulita della Sicilia”.
Federica Masaracchio e Luciano Di Maggio V A